Oscar Dominguez nasce a Tucuman, in Argentina, nel 1970. Dopo la formazione accademica si trasferisce nel 1999 a Faenza (Ra), dove vive e lavora. Le sue sculture si arricchiscono della luce e del calore della terra, sono povere nei materiali ma sanno sprigionare forza ed energia, passione e vigore. Ogni opera racconta un percorso, una ricerca nella storia del mito, per giungere a raccontare dell’uomo, della natura, della vita in uno spazio assolutamente atemporale.
Tra le principali esposizioni e partecipazioni sono da segnalare: Biennale Internazionale del Cairo, Egitto (primo premio), 2000; Biennale Internazionale del Cairo, Egitto (ospite), 2002; Rojo Tierra, personale al Circolo degli Artisti, Faenza, 2003; Memoria del fuego, a cura di J.Ruiz de Infante, Bagnacavallo, 2004; Donde pasa el rio, personale a Palazzuolo sul Senio, 2005; diverse mostre personali, in Toscana, a cura della Galleria Gagliardi, 2006; Bocas del tiempo, a cura di Claudia Casali, Brisighella, 2007; Demora, a cura di Josune Ruiz de Infante, Castrocaro, Forlì, 2009; Il silenzio del grano, ex Circolo degli artisti, Faenza, 2010; Pedes in terra ad sidera visus, a cura di Claudia Casali, Banca di Romagna, Faenza, 2011 e Los nacimientos, Amerongen Castel, Olanda, 2011. Nel 2014 è ospite alla Biennale del Disegno, a cura di Massimo Pulini, con una installazione al Museo della Città. Rimini. Nel 2016 partecipa alla grande mostra CERAMIX, from Rodin to Schütte con sede a Parigi e Paesi Bassi. Dal 2012 realizza installazioni di Land Art e legate a grandi architetture in Italia e all’estero. Cura dal 2003 SPAZIO allo SPAZIO alla Fiera CONTEMPORANEA di Forlì/Cesena, dove nel corso di 15 anni ha ospitato più di un centinaio di artisti italiani e stranieri.
L’artista di per sé rappresenta quella tipologia di uomo alla ricerca costante di un significato profondo della vita messa in relazione con l’ambiente circostante. Così Oscar Dominguez, artista argentino, vuole dialogare con il territorio coinvolto nella sua installazione “UN LAGO EN EL CIELO” per mettere in contatto l’aspetto rude, selvaggio e primitivo del borgo di Campo con le placide, sinuose e dolci onde del lago di Garda.
A rappresentare il trait d’union una foglia di ulivo che si tramuta in una barca sospesa e galleggiante tra gli antichi alberi. Il pubblico è invitato a guardare l’opera da più punti di vista per scorgere nuove angolazioni e per proiettare l’oggetto in diversi paesaggi siano montani che lacustri. Il lavoro è fluttuante, sollevato da terra a dimostrare il sogno, il viaggio onirico di un pensiero che vola sopra di noi e che muta in base alla volontà umana. Martin Heidegger diceva che “L'essere umano è gettato nel mondo, ed è in questo stato di sospensione che cerca il senso del suo essere." e proprio questa filosofia si tramuta in opera per l'artista che vuole concretizzare un pensiero dandogli la forma più semplice che la natura del luogo ha espresso.
Dichiarazione direttore artistico:
“Questo secondo appuntamento con la Land Art a Campo di Brenzone sul Garda conferma la volontà di proseguire con questo progetto legato all’arte contemporanea attenta al territorio, all’uso dei materiali naturali e alla loro etica paesaggistica. L’artista Oscar Dominquez si è da subito lasciato ispirare e coinvolgere dal luogo andando a realizzare un simbolo ed un segno che simultaneamente possa rappresentare la natura vegetale e la creatività umana. Le foglie/barche di Dominguez sono quindi il riassunto di quella condivisione e apparenza ad un unico grande sistema in cui è inserito l’uomo e in cui vive.”
Matteo Chincarini